La Parlata di Girgenti

Pirandello

Ritornano, finalmente, nel mercato editoriale le importanti e poco note pagine di Luigi Pirandello. Era il marzo del 1891 quando, presso l’università di Bonn, lo stesso scrittore terminava i propri studi accademici, laureandosi in Filologia Romanza e discutendo una tesi su “Foni ed evoluzione fonetica del dialetto di Girgenti”.

Intitolata “La Parlata di Girgenti”, la tesi di laurea pirandelliana sta per essere pubblicata dalla Società Editoriale Montecovello, che si appresta a completare una propria collana dedicata allo scrittore agrigentino. A curare la pubblicazione Pietro Seddio che ha già pubblicato numerosi libri sullo stesso autore e il consulente editoriale Francesco Rizza.

La nuova pubblicazione arricchisce una collana dedicata allo stesso scrittore in cui oltre a numerosi romanzi e novelle di Pirandello è già stato pubblicato un saggio dello stesso scrittore agrigentino: la raccolta di lezioni di letteratura italiana tenute presso la facoltà di Magistero di Roma intitolata “L’Umorismo”. Mentre, però, quest’ultimo è facilmente raggiungibile sul mercato, almeno sino ad oggi era difficile trovarvi la tesi pirandelliana che, dopo essere stata pubblicata in Italia nel 1904 venendo accolta benevolmente dalla critica ed essere ripubblicata più recentemente di Centro Nazionale di Studi Pirandelliani di Agrigento, era ormai introvabile sul mercato.

L’attenzione verso la comunicazione e la necessità di un preciso utilizzo delle parole rappresentò uno dei maggiori assilli di Pirandello ricercatore e scrittore. Per rendersene conto basta confrontarsi con la nota opera teatrale, “Sei Personaggi in Cerca d’Autore”,  messa per la prima volta in scena nel 1921, in cui uno dei personaggi osserva come “abbiamo tutti dentro un mondo di cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci se nelle parole che io dico metto il senso e il valore delle cose che sono dentro me, mentre chi le ascolta, inevitabilmente, le assume col senso e il valore che hanno per sé del mondo che egli ha dentro? Crediamo di intenderci, ma non ci intendiamo mai”.

E’ facile, dunque, intuire che nelle idealità pirandelliana la necessità di una comunicazione la più certa possibile era vista dallo stesso Pirandello come uno strumento indispensabile per sconfiggere quelle insicurezze che, inevitabilmente, sorgono in chi è chiamato a confrontarsi quotidianamente con una pluralità di maschere  e personaggi doppi. 

Intanto, la Montecovello Editore ha già avviato la programmazione di un interessante appuntamento che si svolgerà a Roma il prossimo 27 giugno in cui sarà presentato, fra l’altro, il numero speciale della rivista pirandelliana ospitante uno speciale sulla stessa tesi di laurea.